GRAVITY
Immaginare l’Universo dopo Einstein
Il pensiero creativo di artisti e scienziati
alla prova dei grandi interrogativi posti dal Cosmo
Una mostra di MAXXI, Agenzia Spaziale Italiana e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
2 dicembre 2017- 29 aprile 2018
www.maxxi.art | www.asi.it | www.infn.it | #GravityExhibit
Roma, 01 dicembre 2017 - Inaugurata oggi al Maxxi la mostra Gravity. Immaginare l’Universo
dopo Einstein, curata da Luigia Lonardelli (MAXXI), Vincenzo Napolano (INFN) e Andrea Zanini (ASI) con la consulenza scientifica di Giovanni Amelino-Camelia, sarà al MAXXI dal 2 dicembre 2017 fino al 29 aprile 2018.
Ad accogliere i visitatori nell'atrio il modello della Sonda Cassini, con tutta la potenza evocativa del suo viaggio spaziale, sospesa insieme ad Aeroke, l’installazione di Tomás Saraceno composta da due palloni aerostatici specchianti che captano i suoni impercettibili dispersi nell’atmosfera.
Il progetto, fortemente voluto da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, è il risultato di una inedita
collaborazione del museo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI, presieduta da Roberto Battiston) e l’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN, presieduto da Fernando Ferroni), con il sostegno del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca. Il
main partner è Enel, primo socio privato della Fondazione MAXXI, che ha scelto di sostenere proprio questa
mostra per il suo alto valore culturale e di ricerca, offrendo l’ingresso gratuito a un ricco programma di incontri con
scienziati, filosofi, artisti. Leonardo sostiene le attività educative legate all’esposizione.
LA MOSTRA
Installazioni scientifiche, reperti storici e simulazioni di esperimenti, come il Cannocchiale di Galileo e lo
Specchio di Virgo (l’interferometro laser che capta le onde gravitazionali), dialogano con opere di artisti
moderni e contemporanei: da Marcel Duchamp ad Allora & Calzadilla, Peter Fischli e David Weiss, Laurent
Grasso, Tomás Saraceno, in questa occasione nella duplice veste di curatorial advisor e autore, in un percorso
immersivo che dà la possibilità al pubblico di avvicinarsi alle innovazioni della fisica moderna.
La grande e complessa installazione Cosmic Concert di Tomás Saraceno, dove suoni, vibrazioni e segnali visivi
interagiscono tra loro e con i movimenti dei visitatori, ingloba l’intero percorso espositivo che esplora tre concetti
chiave strettamente connessi tra loro: Spaziotempo, Confini, Crisi.
Cosmic Concert è una costellazione di opere che cerca di rendere tangibile e dare forma concreta all’invisibile
struttura di relazioni di cui è fatto l’universo. All’interno di uno spazio debolmente illuminato, insieme a opere che
ripercorrono la storia delle visioni cosmiche dall’antichità ad oggi, i lavori di Saraceno danno vita a un’inedita
sinfonia, un viaggio sonoro e visivo attraverso cui possiamo intuire le interconnessioni esistenti tra l’universo, il
genere umano, tutti gli esseri viventi e la materia che ci circonda.
Echoes of the Arachnid Orchestra with
Cosmic Dust, attraverso tecnologie audio e video, rende visibili le interazioni del pubblico con la polvere cosmica
in cui siamo costantemente immersi, mentre al centro dell’opera, un ragno, la Nephila Senegalensis, tesse la sua
tela amplificato da microfoni capaci di captarne il lavorio. Social Supernova Catcher, realizzato con un modello
di interferometro modificato dall’artista, rende visibili le vibrazioni del ragno sulla tela e dei visitatori nella sala.
KM3NeT, realizzata in collaborazione con l’INFN, rivela i suoni filtrati dagli abissi, captati dal telescopio
sottomarino Km3 collocato a 3500 metri di profondità al largo di Capo Passero, in Sicilia, mentre il video 163.000
Light Years ci restituisce l’immagine della Grande Nube di Magellano, la galassia distante dalla Terra 163.000
anni luce e teatro di violenti fenomeni avvenuti milioni di anni fa, filmata nel Salar de Uyuni (Bolivia), il più grande
deserto di sale della Terra.
Allestita nel cuore della mostra, dedicato al tema dello Spaziotempo, Cosmic Concert accoglie anche reperti
storici come una Sfera Armillare del XVII secolo che serviva a studiare le traiettorie dei pianeti o l’edizione del
1632 del Dialogo sopra i due massimi sistemi di Galileo, e strumenti scientifici come il satellite Lisa Pathfinder,
di cui è proposto un modello, e la Barra di Nautilus, entrambi utilizzati nella ricerca sulle onde gravitazionali.
In questa stessa sezione anche l’opera di Marcel Duchamp 3 Stoppages étalon in cui l’artista immagina una sua
personale unità di misura, riflessione sui parametri con cui l’uomo pretende di conoscere lo spazio e il tempo e
dimostrazione di come il pensiero di Einstein abbia da subito influenzato anche l’arte. Esposto anche il video The
Way Things Go di Peter Fischli e David Weiss in cui oggetti di ogni genere, privati della loro originaria
destinazione d’uso, diventano protagonisti di un’imprevedibile reazione a catena apparentemente casuale.
CATALOGO
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Luigia Lonardelli, Vincenzo Napolano e Andrea Zanini, edito
da Corraini. Oltre al saggio di Giovanni Amelino Camelia, Luigia Lonardelli, Vincenzo Napolano e Andrea
Zanini e a un testo di Walter Bejamin, il volume raccoglie scritti di esperti di varie discipline,tra cui antropologi,
artisti, biologi, fisici, cartografi, filosofi, religiosi e storici dell’arte, chiamati a rispondere, dal loro personale punto di
vista, alla domanda: cosa può rappresentare oggi l’universo e quali sono le sono le nostre relazioni con la
scienza?
Testi di Alberto Abruzzese, Allora & Calzadilla, Simona Argentieri, Vincenzo Barone, Massimo Campanini,
Laura Canali, Marina d’Amato, Ernesto di Mauro, Gabriela Gonzàlez, Laurent Grasso, Hou Hanru, Stefan
Helmreich, Pietro Montani, Gabriele Piana, Gianfranco Ravasi, Fulvio Ricci, Tomàs Saraceno, Emanuele
Trevi, Riccardo Venturi, McKenzie Wark, Peter Weibel.
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.maxxi.art
info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato)
chiuso il lunedì
Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì
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