13 dicembre 2019
02 ottobre 2019
L'IdioTAO il libro del vignettista Pietro Vanessi presentato ad Ardea
Ardea
Presentazione del libro di Pietro Vanessi
L'IdioTAO
Sala consiliare di Ardea, via Laurentina
sabato 5 ottobre alle ore 18,00
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
Roma, 02 ottobre 2019 - Il comune di Ardea (RM) ha deciso di presentare il libro di Pietro Vanessi "L'idioTAO" nella sala consiliare della città, in via Laurentina, sabato 5 ottobre alle ore 18.
Il noto vignettista veneto Pietro Vanessi, ormai romano di adozione, presenterà una raccolta delle più belle vignette dell'Idiota Zen, il fortunato personaggio che tutti hanno incontrato sul web, almeno una volta navigando nella rete.
Un libro di battute e aforismi, una serie di rapidi bozzeti, volutamente incompleti, pezzi di un puzzle intricato e complesso al fine unico di suggerire (da un punto di vista insolito) qualche esile risposta sul chi siamo, dove andiamo e soprattutto ...perché.
La presentazione del libro sarà un'occasione unica per assistere anche ad uno show multimediale, che assieme al libro presentato dallo stesso autore, darà ulteriore briosità alla serata.
Evento da non mancare.
Ma come è nato il volume L'IdioTao di Pietro Vanessi? In un video l'autore lo spiega ai suoi lettori
Chi è Pietro Vanessi
Pietro Vanessi (in arte PV) è un professionista della comunicazione, nato a Verona nel ‘64 e residente a Roma che, da qualche anno, a fasi alterne, si diletta nel disegnare vignette per varie riviste (da Cuore del tempo che fu, a diversi quotidiani locali e nazionali).
Uscito di scena per 7/8 anni, per dedicarsi "anema e core" all’attività di creativo pubblicitario, da settembre del 2006 grazie al sito www.unavignettadipv.it (iniziato quasi per gioco) è ripartito alla grande inventando nuove vignette satiriche e riflessioni sarcastiche su vari temi del nostro vivere quotidiano.
Nell’universo di PV si spazia dalla filosofia Zen alla critica sociale, dalla cronaca quotidiana alla vita di coppia, dalla morte e la malattia alle scorribande erotico/sentimentali di organi sessuali umanizzati in vena di confidenze.
Un intero universo di personaggi che si muovono e agiscono sotto un’ottica agro-dolce di “disperata disillusione esistenziale”, che riescono comunque, tra una battuta filo-misogina e un pensiero disperatamente nichilista, a strappare un sorriso-amaro, mai sguaiato ma al contrario, il più delle volte, trattenuto a forza tra i denti in una logica in sospeso tra il “sia quel che sia” e il “sarà come deve andare”.
Libri pubblicati:
• Viva L’ItaGlia (Edizioni Cento Autori) 2009
• Donne e Danni collaterali (Edizioni Arphanet) 2010
• Coppie Scoppiate (Edizioni Koinè) 2013
• Picio alla riscossa! (Edizioni Koinè) 2014
• Disabill Kill con Tullio Boi (Ed. Lulu) 2014
• Existenz con Evandro Della Serra (Ed. Lulu) 2015
• L’IdioTAO Edizione Limitata per collezionisti (Autoproduzione) 2018
• Incipit (1) Edizioni Lulu 2019
08 settembre 2019
Tramonto al Lido, la nuova opera del wood designer Vittorio Coronati
Roma, 8 settembre 2019 - Vittorio Coronati, noto Wood Designer romano, nonchè commercialista, propone una sua nuova opera "Tramonto al Lido".
In pieno rispetto con l'ambiente è un'opera interamente realizzata con materiale di riciclo, con legname in disuso.
Si regge in piedi grazie a dei chiodini passanti per la cornice, che è realizzata con lo stesso legno dell'opera.
Misura 48x48 cm.
Tecnica: tempere murali
03 settembre 2019
Inaugura a Maccarese il primo Museo del Saxofono
Apre in Italia
il primo
MUSEO
DEL SAXOFONO
La più grande collezione al mondo di saxofoni,
con oltre 600 esemplari, raccolta in uno spazio policulturale a Maccarese.
Si
inaugura il 7 settembre con un pluri sax-concerto
Roma, 3 settembre 2019 - Il 7 settembre inaugura a Maccarese (RM) il primo Museo del Saxofono! Si tratta della più grande collezione al mondo di saxofoni, con centinaia di esemplari, raccolta in uno spazio policulturale che ospiterà vari eventi a tema in questa cornice unica nel suo genere! Attilio Berni presenterà la sua "creatura" e avrà luogo un pluri sax-concerto.
Il Museo del Saxofono, fino a questo momento è l’unico, nel panorama internazionale, dedicato a questo strumento. Nato dall’amore, esperienza e meticolosa raccolta compiuta in oltre 30 anni di attività dal musicista e docente Attilio Berni, il Museo ospiterà una collezione di centinaia preziosi esemplari per dar forma alla storia, ai sogni ed alle passioni da sempre “soffiate” nel più affascinante degli strumenti musicali.
Un'esposizione di stupefacenti strumenti per districarsi nelle innumerevoli metamorfosi del saxofono e l'incontro diretto con i grandi capolavori delle fabbriche Conn, Selmer, King, Buescher, Martin, Buffet Crampon, Rampone, Borgani, Couesnon, seguendo un connubio tra arte ed artigianalità, creatività e tradizione che dalla bottega dell'inventore Adolphe Sax giunge fino ad oggi: questo, e molto altro ancora... STAY SAXED!
Museo del Saxofono
via dei Molini snc (angolo via
Reggiani)
00054 - Maccarese (RM)
PROGRAMMA
INAUGURAZIONE
Sabato 7 settembre 2019
ore
18:00 – Banda comunale di Fiumicino
ore
19:00 - Jacopo Taddei duo
ore
21:30 - Rosario Giuliani Hammond Trio
Durante la serata incursioni musicali Dixieland
con la street band di
Pier Carlo Salvia
______________________________________________________
Sito web ufficiale:
Infoline:
39 06 61697862 - info@museodelsaxofono.com
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 - +39 328 4112014 - info@elisabettacastiglioni.it
A Venezia la mostra dell'artista giapponese Uemon Ikeda e il suo filo rosso
F R A G I L I T Y
IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA
a cura di Olimpia de Sanctis
Venice International University - San Servolo Venezia
Inaugurazione: Venerdì 6 Settembre 2019 ore 18
Dal 6 al 13 settembre 2019
Venezia, 3 settembre 2019 - La mostra F R A G I L I T Y, IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA verrà inaugurata il 6 settembre presso la Venice International University a San Servolo Venezia.
La mostra di Ikeda Uemon era stata concepita dall’artista
per trovare la sua collocazione a Venezia.
Ovunque fosse stata allestita, in un campiello, nell’angolo
di una piazza, all’interno di una Chiesa
o di una corte, l’installazione di Uemon avrebbe sorpreso l’osservatore per la
sua leggerezza, per la sua impalpabilità, per essere quasi un miraggio, aerea,
sospesa tra la Laguna e il cielo. Quale che fosse stato il luogo prescelto,
l’opera dell’Artista giapponese avrebbe trasmesso al mondo il messaggio insito
nel titolo stesso dell’opera “Fragility” che, nel rivelare la caducità della
Serenissima, provoca una dolorosa
stretta al cuore: la città più affascinante del mondo per la sua
sconvolgente bellezza è, al tempo stesso, la più fragile, la più vulnerabile,
la più frangibile, costruita com’è in mezzo al mare e sottoposta all'erosione
marina. Cosa c’è di più inquietante, e
non solo per i naviganti, dell’umore mutevole del Dio Poseidon. Eppure è
proprio sul regno del dio che comanda le acque, le maree, i gorghi, quasi a
volerlo sfidare, che i primi veneziani vollero costruire la loro città,
impegnandosi in una lotta che va avanti da secoli.
Queste sensazioni di caducità l’osservatore le avrebbe
percepite in qualsiasi angolo della città fosse stato deciso di realizzare
questa composizione. Ma la volontà dell‘artista e della curatrice è stata,
invece, di collocarla su un’isola, lontano dal brulichio e dall’andirivieni dei
turisti e dei viandanti, in una atmosfera fatta di silenzio e propensa alla
meditazione, dove il tempo sembra fermarsi. Proprio su quell’isola, mille anni
fa, giunsero i primi monaci benedettini
e vollero edificare il loro monastero. Per la Venice International University
che ha la sua sede a San Servolo la decisione dell’artista è stata una felice
sorpresa. Per noi è un luogo di raccoglimento e di studio. E poi, proprio nel
periodo in cui l’artista si proponeva di realizzare la sua installazione, era
in corso l’ambiziosa realizzazione della Japan Week in Venice, destinata a
celebrare l’antica amicizia tra Venezia e il Giappone. Anche per questo motivo
vorrei, a nome dei miei colleghi, dei professori e degli
studenti dell’Università, rivolgere il più vivo apprezzamento a questo
silenzioso e meditativo artista che viene da lontano e che riesce, con la sua
sensibilità e raffinatezza, a toccare le corde della nostra emotività, a
trasmetterci il senso della transitorietà della vita, degli esseri umani e
delle città.
Ambasciatore Umberto Vatttani
Agosto, 2019
La mostra spiegata dalla curatrice, architetto Olimpia de Santis
La cura della Mostra del Maestro Tatsuo Uemon Ikeda, ha
presentato l’entusiasmante sfida di coniugare le sue “architetture aeree” con
la specificità di Venezia, città che è essa stessa un pianeta artistico di
secolare memoria. Il curriculum di Uemon Ikeda ne caratterizza una lunga e
straordinaria carriera, segnata dalla molteplice varietà delle sue esperienze e
ricerche artistiche.
Nella sua ricerca e nelle sue creazioni utilizza diversi
codici espressivi che spaziano dalla pittura all’acquerello per arrivare a
quelle che definisce “architetture aeree”. Quest’ultime sono opere effimere,
che prendono vita attraverso un filo di lana e seta sapientemente intessuto
dall’artista. Il quale crea le forme ideali di architetture sospese all’interno
di luoghi pubblici e di interesse culturale.
Alla mostra veneziana, allestita ––, è affidato il compito
di amplificare ancora di più la fama di Uemon Ikeda in Italia, visto il comune
riconoscimento della città lagunare quale capitale di arti e cultura
dell’Occidente.
Prima di immaginare il possibile tema da trasmettere
attraverso la sua opera, ho studiato a fondo i cataloghi e le pubblicazioni che
descrivono dettagliatamente le opere del Maestro e ho intrapreso diverse
conversazioni con l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della V.I.U. e
della Fondazione Italia-Giappone. Alla luce delle quali ho voluto studiare un
progetto che mettesse in evidenza il tema della fragilità della magnifica città
lagunare. Città tanto importante quanto delicata.
L’obiettivo centrale è, di presentare a Venezia, uno dei
centri culturali più importanti d’Europa, una Mostra/Evento che offra al
visitatore un messaggio positivo.
Ho voluto intrecciare le capacità dell’Artista di
trasmettere emozioni con la personalità di Venezia, ho cercato anche di
cogliere l’anima di una città che ha sempre dato rango di spettacolo ad ogni
sua azione pubblica, come se agisse su un palcoscenico tale da esaltare
qualsiasi evento vi avvenga. Ne scaturirà una istallazione d’inedita potenza,
che divulgherà un insegnamento importante, quello del rispetto e della cura del
nostro pianeta.
Gli obiettivi perseguiti con la realizzazione della Mostra e
i messaggi da essa trasmessi possono così riassumersi:
- Riaffermare l’imperativo morale di agire per la salvaguardia del pianeta
- Mettere in relazione il carattere effimero e la delicatezza dell’opera dell’artista, il suo filo rosso di lana e seta, con la complessità e la fragilità della città lagunare.
- Trasmettere la raccomandazione, doverosa in una città come Venezia, di costruire senza mortificare la natura e rispettando i luoghi
- Valorizzare l’originalità e la leggerezza delle opere del Maestro Uemon Ikeda
- Far risaltare l’armonia che caratterizza il connubio tra le splendide architetture dell’antico Monastero benedettino e il grande parco dell’Isola, attirare l’attenzione sulla facciata della Chiesa di San Servolo e sottolineare al tempo stesso l’eleganza delle corti che la circondano.
F R A G I L I T Y
IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA
A cura di Olimpia de Sanctis
Organizzato da
Fondazione Italia Giappone
Venice International University
Patrocinio
Istituto Giapponese di Cultura
San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia
Con il contributo di
EFG ART Ltd
C.A.M.S.A.I s.m.s.
InEvoluzionet
Traduzioni
Igino Schraffl
Coordinatore di progetto: Studio Marta Bianchi
Stampa: Grstampa Roma
FONDAZIONE ITALIA GIAPPONE
伊日財団
c/o Ministero degli Affari Esteri - DGMO
Piazzale della Farnesina, 1 - 00135 Roma
+39 06 3691 5232/4182
****************************************************
Uemon IKEDA
mailto: studioinevoluzionet@gmail.com - uemonikeda@gmail.com
Immagini: © Ph. Monica Palermo
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