03 settembre 2019

A Venezia la mostra dell'artista giapponese Uemon Ikeda e il suo filo rosso


F R A G I L I T Y
IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA
a cura di Olimpia de Sanctis

Venice International University - San Servolo Venezia
Inaugurazione: Venerdì 6 Settembre 2019 ore 18
Dal 6 al 13 settembre 2019



Venezia, 3 settembre 2019 - La mostra F R A G I L I T Y, IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA verrà inaugurata il 6 settembre presso la Venice International University a San Servolo Venezia.



La mostra di Ikeda Uemon era stata concepita dall’artista per trovare la sua collocazione a Venezia.
Ovunque fosse stata allestita, in un campiello, nell’angolo di una  piazza, all’interno di una Chiesa o di una corte, l’installazione di Uemon avrebbe sorpreso l’osservatore per la sua leggerezza, per la sua impalpabilità, per essere quasi un miraggio, aerea, sospesa tra la Laguna e il cielo. Quale che fosse stato il luogo prescelto, l’opera dell’Artista giapponese avrebbe trasmesso al mondo il messaggio insito nel titolo stesso dell’opera “Fragility” che, nel rivelare la caducità della Serenissima, provoca una dolorosa  stretta al cuore: la città più affascinante del mondo per la sua sconvolgente bellezza è, al tempo stesso, la più fragile, la più vulnerabile, la più frangibile, costruita com’è in mezzo al mare e sottoposta all'erosione marina.  Cosa c’è di più inquietante, e non solo per i naviganti, dell’umore mutevole del Dio Poseidon. Eppure è proprio sul regno del dio che comanda le acque, le maree, i gorghi, quasi a volerlo sfidare, che i primi veneziani vollero costruire la loro città, impegnandosi in una lotta che va avanti da secoli.
Queste sensazioni di caducità l’osservatore le avrebbe percepite in qualsiasi angolo della città fosse stato deciso di realizzare questa composizione. Ma la volontà dell‘artista e della curatrice è stata, invece, di collocarla su un’isola, lontano dal brulichio e dall’andirivieni dei turisti e dei viandanti, in una atmosfera fatta di silenzio e propensa alla meditazione, dove il tempo sembra fermarsi. Proprio su quell’isola, mille anni fa,  giunsero i primi monaci benedettini e vollero edificare il loro monastero. Per la Venice International University che ha la sua sede a San Servolo la decisione dell’artista è stata una felice sorpresa. Per noi è un luogo di raccoglimento e di studio. E poi, proprio nel periodo in cui l’artista si proponeva di realizzare la sua installazione, era in corso l’ambiziosa realizzazione della Japan Week in Venice, destinata a celebrare l’antica amicizia tra Venezia e il Giappone.  Anche per questo motivo
vorrei, a nome dei miei colleghi, dei professori e degli studenti dell’Università, rivolgere il più vivo apprezzamento a questo silenzioso e meditativo artista che viene da lontano e che riesce, con la sua sensibilità e raffinatezza, a toccare le corde della nostra emotività, a trasmetterci il senso della transitorietà della vita, degli esseri umani e delle città.

Ambasciatore Umberto Vatttani
Agosto, 2019


La mostra spiegata dalla curatrice, architetto Olimpia de Santis
La cura della Mostra del Maestro Tatsuo Uemon Ikeda, ha presentato l’entusiasmante sfida di coniugare le sue “architetture aeree” con la specificità di Venezia, città che è essa stessa un pianeta artistico di secolare memoria. Il curriculum di Uemon Ikeda ne caratterizza una lunga e straordinaria carriera, segnata dalla molteplice varietà delle sue esperienze e ricerche artistiche.
Nella sua ricerca e nelle sue creazioni utilizza diversi codici espressivi che spaziano dalla pittura all’acquerello per arrivare a quelle che definisce “architetture aeree”. Quest’ultime sono opere effimere, che prendono vita attraverso un filo di lana e seta sapientemente intessuto dall’artista. Il quale crea le forme ideali di architetture sospese all’interno di luoghi pubblici e di interesse culturale.
Alla mostra veneziana, allestita ––, è affidato il compito di amplificare ancora di più la fama di Uemon Ikeda in Italia, visto il comune riconoscimento della città lagunare quale capitale di arti e cultura dell’Occidente.

Prima di immaginare il possibile tema da trasmettere attraverso la sua opera, ho studiato a fondo i cataloghi e le pubblicazioni che descrivono dettagliatamente le opere del Maestro e ho intrapreso diverse conversazioni con l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della V.I.U. e della Fondazione Italia-Giappone. Alla luce delle quali ho voluto studiare un progetto che mettesse in evidenza il tema della fragilità della magnifica città lagunare. Città tanto importante quanto delicata.
L’obiettivo centrale è, di presentare a Venezia, uno dei centri culturali più importanti d’Europa, una Mostra/Evento che offra al visitatore un messaggio positivo.
Ho voluto intrecciare le capacità dell’Artista di trasmettere emozioni con la personalità di Venezia, ho cercato anche di cogliere l’anima di una città che ha sempre dato rango di spettacolo ad ogni sua azione pubblica, come se agisse su un palcoscenico tale da esaltare qualsiasi evento vi avvenga. Ne scaturirà una istallazione d’inedita potenza, che divulgherà un insegnamento importante, quello del rispetto e della cura del nostro pianeta.
Gli obiettivi perseguiti con la realizzazione della Mostra e i messaggi da essa trasmessi possono così riassumersi:
  1. Riaffermare l’imperativo morale di agire per la salvaguardia del pianeta
  2. Mettere in relazione il carattere effimero e la delicatezza dell’opera dell’artista, il suo filo rosso di lana e seta, con la complessità e la fragilità della città lagunare.
  3. Trasmettere la raccomandazione, doverosa in una città come Venezia, di costruire senza mortificare la natura e rispettando i luoghi
  4. Valorizzare l’originalità e la leggerezza delle opere del Maestro Uemon Ikeda
  5. Far risaltare l’armonia che caratterizza il connubio tra le splendide architetture dell’antico Monastero benedettino e il grande parco dell’Isola, attirare l’attenzione sulla facciata della Chiesa di San Servolo e sottolineare al tempo stesso l’eleganza delle corti che la circondano.





F R A G I L I T Y
IL FILO ROSSO di Uemon IKEDA

A cura di Olimpia de Sanctis
Organizzato da
Fondazione Italia Giappone
Venice International University
Patrocinio
Istituto Giapponese di Cultura
San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia
Con il contributo di
EFG ART Ltd
C.A.M.S.A.I s.m.s.
InEvoluzionet
Traduzioni
Igino Schraffl

Coordinatore di progettoStudio Marta Bianchi
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Uemon IKEDA
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Immagini: © Ph. Monica Palermo



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