di Monica Palermo
Monte Romano (VT), qui si esercitano gli uomini del
contingente italiano della JTFL (Joint Task Force Lebanon) comandati dal
Generale Maurizio Riccò, della Brigata “Granatieri di Sardegna”, che partiranno
per il Libano e dovranno essere altamente istruiti e preparati per fronteggiare
un teatro, dove, sotto l’insegna delle Nazioni Unite si troveranno a operare in
sinergia con le Forze Armate di altre 8 nazioni: Finlandia, Brunei, Slovenia, Malaysia,
Irlanda, Ghana, Corea del Sud, Tanzania.
Circa 1000 soldati tra
uomini e donne, più di 400 tende montate, 31 reparti in addestramento: numeri
da brivido, per un’esercitazione molto complessa!
L'attendamento a Monte Romano (VT). |
“Il binomio tecnologia ed essere umano soldato sono
in realtà estremamente connessi. L’aumento della tecnologia comporta un aumento
delle capacità tecniche e addestrative dell’uomo.” Con queste parole il
Generale Maurizio Riccò illustra alla stampa come le capacità tecniche e
addestrative siano di primaria importanza per essere all’altezza di
fronteggiare una sempre più alta tecnologia.
A tal proposito il Generale ha organizzato un “Media
Day”, per dar modo alla stampa di osservare da vicino vari momenti delle
esercitazioni,degli addestramenti,nei quali è di primaria importanza la
preparazione del soldato professionista affiancato da una tecnologia sempre più
raffinata.
Il Maggiore Fabiano Feliciani, con la sua pazienza e
preparazione, ha fatto da Cicerone e da tramite tra noi “addetti ai lavori” e
le varie isole addestrative, dove i reparti svolgono le loro esercitazioni in
previsione di una loro attiva partecipazione nel teatro Libanese. Il nostro
“tour” è stato a bordo del mezzo ruotato leggero, un VM90. Lo scenario che abbiamo
visto era esattamente come sarà quello dove i nostri soldati opereranno in
Libano, esercitazioni programmate ed esercitazioni estemporanee per mantenere
sempre uno stato di allerta e per far fronte e dominare l’adrenalina che li
accompagnerà nelle loro missioni, il tutto senza un limite d’orario, tutto può
accadere nell’arco delle 24 ore.
I militari in esercitazione su assetti di sommossa e di controllo folla. |
La forza di tali esercitazioni verte, in primis, a
garantire sicurezza ai nostri uomini, nulla viene lasciato al caso, tutto
seguendo delle regole ben precise.
La prima isola addestrativa visitata è stata quella
dove vengono insegnate tecniche di sminamento per consentire a mezzi e uomini
un intervento in tutta sicurezza, dall’abbigliamento al protocollo esecutivo.
Abbiamo visitato il posto comando, i vari settori di logistica. Il pranzo è
stato un “buonissimo” pranzo da campo, bravi quelli che si occupano della
mensa!
La nostra visita, secondo una precisa e puntuale
tabella di marcia, è poi proseguita nell’isola dove vengono addestrati gli
uomini a far fronte ai vari ordigni esplosivi “fatti in casa” in cui si possono
imbattere durante le loro missioni e a come farli detonare. Quando la
situazione è critica, sempre per il discorso sicurezza di chi opera, viene
utilizzato un robot per detonare tali ordigni. Il robot fa da braccio, ma è la
preparazione tecnica di chi segue l’operazione che consente che il tutto
avvenga con i minor rischi possibili.
Un militare ci illustra come si smina il terreno. |
Il robot adibito alla rimozion di ordigni IED. |
Allo stesso modo sono le esercitazioni di
chi opera su assetti di sommossa e di controllo folla, esercitazione che
servono a contenere l’adrenalina, la paura di chi opera e far si che chi sta al
di la dello scudo abbia il minor danno possibile pur essendo mobilizzato. Per
ogni cosa, come la gestione paura, gestione imprevisti, valgono le regole,
regole che servono a poter operare in assoluta sicurezza, e come ha risposto il
Maggiore Feliciani “è solo una questione di addestramento”. Regole e
addestramento, senza le quali non potrebbero operare in sicurezza.
Il Generale Maurizio Riccò, della Brigata Granatieri di Sardegna, comandante del contingente Italiano in Libano (JTFL). |
La giornata si è poi conclusa con un saluto al
Generale che ci ha concesso un’intervista. Il suo auspicio è che l’Esercito
possa entrare nelle case degli Italiani “… i militari, intesi come Forze
Armate, l’Esercito nella fattispecie, con l’ingresso dei professionisti fa una
serie di attività o un lavoro che non ritrova molti riscontri giornalieri nella
vita corrente a contatto con la popolazione civile e ritengo, quindi, che sia
sempre di più necessario facilitare questo scambio di conoscenze per permettere
agli Italiani di conoscere l’Esercito degli Italiani”.
Questo avvicinare civili al mondo delle esercitazioni
è stato veramente soddisfacente, ci si auspica ce ne siano altri.
Monica Palermo
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