E’ una bufala la lettera del poliziotto, che gira in questi giorni sulla rete, che dichiara di essere stato sanzionato dal punto di vista disciplinare dopo essersi levato il casco durante la manifestazione del 9 dicembre a Torino. È quello che si evince dalla scoperta di Roberto Maccione, segretario provinciale del sindacato AdP (Autonomi di Polizia) di Genova che, per arrivare alla verità, si è confrontato con alcuni colleghi dello stesso reparto mobile di quelli che erano in piazza. Togliersi il casco è di prassi in ambito di OP pacifiche, mentre l’autore della lettera sosteneva che la Questura piemontese stava vagliando quale sarebbe stata la punizione per chi aveva commesso quel gesto. Di seguito la comunicazione di Roberto Maccione a proposito di quanto descritto: “Nei giorni scorsi alcuni disinformatori hanno fatto girare su internet una lettera in cui, il presunto autore, racconta di essere uno dei poliziotti che a Torino si sono tolti il casco il 9 dicembre, durante la manifestazioni dei cosiddetti forconi. In questa lettera veniva riportato che la questura del capoluogo piemontese stava studiando come punire i poliziotti autori di questo gesto che, come già ampiamente spiegato da noi, in realtà non è che una normali prassi operativa. Per scoprire la verità ho preso contatti con colleghi che lavorano insieme a quelli in servizio quel giorno. Ho scoperto che ovviamente nessun procedimento disciplinare è previsto o ipotizzato nei loro confronti. Inoltre chi ha ideato quella falsa lettera non conosce il regolamento della Polizia di Stato, infatti. Lo speciale sistema sanzionatorio, previsto dall’art. 12 del D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737 per gli appartenenti alla Polizia di Stato, sebbene non preveda che la contestazione disciplinare all’operatore di polizia debba avvenire in un termine perentorio (T.A.R. Piemonte, sez I, 27 maggio 2005, n. 564), nondimeno, per espresso rinvio normativo, trova applicazione, in tali evenienze, l’art. 103 del D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, in forza del quale la contestazione degli addebiti deve avvenire “subito”.
Si ringrazia Roberto Maccione, segretario provinciale del sindacato AdP di Genova, per aver finalmente fatto luce su questa vicenda.
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