(di Federica Liberati)
Roma, 27 novembre 2017 - Fiorella Mannoia, nata a Roma il 4 Aprile 1954, sembra non sentire il peso degli anni che la carta di identità riportano: tutt’altro, e lo ha dimostrato in questo 2017 dove l’album “Combattente” è spiccato subito in vetta alle classifiche non solo Italiane ma anche Europee, tanto che a seguito del tour Italiano è stata chiamata a cantare in luoghi emblematici in Europa, è appena tornata e presto sarà di nuovo in concerto, arrivando a 101 concerti in un anno, chiudendo con un’esibizione a New york. Tendenzialmente un concerto ogni 3 giorni ! Che dire: una ragazzina, semplice e sorridente, giovanile e sempre allegra, piena di vita e con un’energia interminabile che trasmette quotidianamente a chi la segue.
Con forza, spirito, determinazione e coraggio la scorsa settimana (20-25 Novembre 2017) ha cantato a Lussemburgo, a Londra, a Bruxelles e soprattutto a Parigi al Bataclan, per un concerto “contro la paura”. Ed effettivamente è andato tutto come lei stessa aveva programmato “con più speranza che paura”. Già, perché Fiorella Mannoia "non ha paura". Dopo il successo europeo - sebbene non sia la prima volta che canti all’estero - si conferma come un’eccellenza Italiana della quale dobbiamo andare orgogliosi: anche se la sua musica può non piacere a tutti, è insindacabile il successo che ha avuto, così come è impossibile mettere in discussione la sua coerenza, il suo animo combattivo, leale e onesto.
A seguito del programma in due serate su Rai 1 denominato “Un, due, tre … Fiorella!” andato in onda a settembre, è stata anche ricevuta da don Ciotti, noto sacerdote perennemente in lotta contro le mafie per garantire i diritti umani di cui ognuno di noi deve godere, e la stessa Fiorella Mannoia nel suo percorso di cantante non ha mai tralasciato l’aspetto sociale della questione: sempre in prima fila nelle battaglie per la tutela dei diritti dei più deboli, contro l’omofobia, contro la violenza sulle donne, contro l’incoerenza politica e sempre pronta a mettere in discussione qualunque ingiustizia. Perché Fiorella non vuole un mondo ingiusto, come dice in un suo celebre brano 'Luce', "Fa che non sia una follia credere ancora nelle persone" e lei ci crede fermamente, ci vuole sperare forse in maniera un po’ utopica nel fatto che questo mondo possa cambiare. Ma dobbiamo unirci per avere un mondo migliore, e lei ci invita quotidianamente a fare questo.
Con la sua musica non fa prediche, non impartisce insegnamenti ma aiuta gli ascoltatori a trovare dentro loro stessi quella forza che spesso viene trascurata, aiuta a non essere vittime del sistema facendo sì che ciascuno di noi trovi le risorse dentro di sé, che troppe volte vengono ignorante anche a causa di bassa autostima.
Nel 2017 per la quinta volta ha fatto la sua apparizione al Festival di Sanremo arrivando seconda con il brano “Che sia benedetta”, da ricordare che è la terza artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei targhe Tenco al suo attivo, a pari merito con Ivano Fossati e Fabrizio De André, che la rendono la cantante femminile con il maggior numero di premi vinti in questa manifestazione. Il 2 giugno del 2005 viene nominata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica italiana.
Il 3 Dicembre si esibirà a Roma all’Auditorium Parco della Musica per avere poi un mese veramente pieno di impegni, quasi all’ordine del giorno, senza tregua. Un esempio per noi tutti è la sua vitalità, il suo sorriso, le sue dolci parole, la sua vicinanza ai più deboli, la sua sincerità e soprattutto la sua intelligenza. Auspico possa essere da esempio a chi pensa di aver perso le forze per affrontare la vita, perché bisogna reagire, perché sebbene siamo umani e spesso soffriamo abbiamo dentro di noi le capacità per salvarci da soli: basta avere gli strumenti e non perdere di vista l’obiettivo.
“Rivoluzionaria é la curiositá, la libertá di pensiero, rivoluzionaria é la coerenza, la gratitudine, la capacitá di chiedere scusa, rivoluzionaria é la dignitá, il perdono, il rispetto, rivoluzionaria é l’indignazione per l’ingiustizia ovunque si verifichi e avere il coraggio di gridarla, rivoluzionario é combattere l’aviditá che é il piú pericoloso dei mali, rivoluzionario é dare un senso alla propria vita ricercando il diritto alla felicitá ma avendo la consapevolezza che questo non passa solo attraverso il denaro. Rivoluzionario é fare ognuno il proprio dovere di cittadino ricercando sempre la veritá, che é la piú grande delle rivoluzioni" ha sottolineato l'artista nel corso di una sua trasmissione.
“Appartengo a una generazione fortunata, cresciuta in strada senza adulti intorno: sbucciati, ci rialzavamo. E imparavamo a cavarcela” ha evidenziato Fiorella Mannoia.
Grazie Fiorella Mannoia. Aspettiamo con ansia il prossimo album !
AD MAJORA !
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