29 settembre 2013

Grande successo per Francesco Renga a Porta di Roma

di Monica Palermo - È stato un grande successo quello di Francesco Renga, l'ultimo dei quattro concerti proposti nell'ambito della manifestazione live @ Porta di Roma. L'ingresso era gratis. Pubblico ovunque, sulle scale, sulle terrazze, piena la platea. Le canzoni cantante erano del vecchio e nuovo repertorio. Alla fine ha concesso il bis.







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27 settembre 2013

L’esercito organizza un “Media Day” prima di partire per il Libano

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 di Monica Palermo




Monte Romano (VT), qui si esercitano gli uomini del contingente italiano della JTFL (Joint Task Force Lebanon) comandati dal Generale Maurizio Riccò, della Brigata “Granatieri di Sardegna”, che partiranno per il Libano e dovranno essere altamente istruiti e preparati per fronteggiare un teatro, dove, sotto l’insegna delle Nazioni Unite si troveranno a operare in sinergia con le Forze Armate di altre 8 nazioni: Finlandia, Brunei, Slovenia, Malaysia, Irlanda, Ghana, Corea del Sud, Tanzania.
Circa 1000 soldati tra uomini e donne, più di 400 tende montate, 31 reparti in addestramento: numeri da brivido, per un’esercitazione molto complessa!

L'attendamento a Monte Romano (VT).

“Il binomio tecnologia ed essere umano soldato sono in realtà estremamente connessi. L’aumento della tecnologia comporta un aumento delle capacità tecniche e addestrative dell’uomo.” Con queste parole il Generale Maurizio Riccò illustra alla stampa come le capacità tecniche e addestrative siano di primaria importanza per essere all’altezza di fronteggiare una sempre più alta tecnologia.
A tal proposito il Generale ha organizzato un “Media Day”, per dar modo alla stampa di osservare da vicino vari momenti delle esercitazioni,degli addestramenti,nei quali è di primaria importanza la preparazione del soldato professionista affiancato da una tecnologia sempre più raffinata.
Il Maggiore Fabiano Feliciani, con la sua pazienza e preparazione, ha fatto da Cicerone e da tramite tra noi “addetti ai lavori” e le varie isole addestrative, dove i reparti svolgono le loro esercitazioni in previsione di una loro attiva partecipazione nel teatro Libanese. Il nostro “tour” è stato a bordo del mezzo ruotato leggero, un VM90. Lo scenario che abbiamo visto era esattamente come sarà quello dove i nostri soldati opereranno in Libano, esercitazioni programmate ed esercitazioni estemporanee per mantenere sempre uno stato di allerta e per far fronte e dominare l’adrenalina che li accompagnerà nelle loro missioni, il tutto senza un limite d’orario, tutto può accadere nell’arco delle 24 ore.


I militari in esercitazione su assetti di sommossa e di controllo folla.
La forza di tali esercitazioni verte, in primis, a garantire sicurezza ai nostri uomini, nulla viene lasciato al caso, tutto seguendo delle regole ben precise.
La prima isola addestrativa visitata è stata quella dove vengono insegnate tecniche di sminamento per consentire a mezzi e uomini un intervento in tutta sicurezza, dall’abbigliamento al protocollo esecutivo. Abbiamo visitato il posto comando, i vari settori di logistica. Il pranzo è stato un “buonissimo” pranzo da campo, bravi quelli che si occupano della mensa!
La nostra visita, secondo una precisa e puntuale tabella di marcia, è poi proseguita nell’isola dove vengono addestrati gli uomini a far fronte ai vari ordigni esplosivi “fatti in casa” in cui si possono imbattere durante le loro missioni e a come farli detonare. Quando la situazione è critica, sempre per il discorso sicurezza di chi opera, viene utilizzato un robot per detonare tali ordigni. Il robot fa da braccio, ma è la preparazione tecnica di chi segue l’operazione che consente che il tutto avvenga con i minor rischi possibili. 

Un militare ci illustra come si smina il terreno.



Il robot adibito alla rimozion di ordigni IED.

Allo stesso modo sono le esercitazioni di chi opera su assetti di sommossa e di controllo folla, esercitazione che servono a contenere l’adrenalina, la paura di chi opera e far si che chi sta al di la dello scudo abbia il minor danno possibile pur essendo mobilizzato. Per ogni cosa, come la gestione paura, gestione imprevisti, valgono le regole, regole che servono a poter operare in assoluta sicurezza, e come ha risposto il Maggiore Feliciani “è solo una questione di addestramento”. Regole e addestramento, senza le quali non potrebbero operare in sicurezza.

Il Generale Maurizio Riccò, della Brigata Granatieri di Sardegna,
comandante del contingente Italiano in Libano (JTFL).
La giornata si è poi conclusa con un saluto al Generale che ci ha concesso un’intervista. Il suo auspicio è che l’Esercito possa entrare nelle case degli Italiani “… i militari, intesi come Forze Armate, l’Esercito nella fattispecie, con l’ingresso dei professionisti fa una serie di attività o un lavoro che non ritrova molti riscontri giornalieri nella vita corrente a contatto con la popolazione civile e ritengo, quindi, che sia sempre di più necessario facilitare questo scambio di conoscenze per permettere agli Italiani di conoscere l’Esercito degli Italiani”.
Questo avvicinare civili al mondo delle esercitazioni è stato veramente soddisfacente, ci si auspica ce ne siano altri. 
                            Monica Palermo
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25 settembre 2013

Poliziotti in mutande, cosi si identificano in un manifesto


Circa 400 poliziotti, provenienti per la maggior parte dal centro e dal sud Italia, hanno manifestato, pacificamente in Piazza del Viminale, di fronte alla sede del Ministero degli Interni. I Sindacati presenti erano il CONSAP (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), l'ADP (Autonomi di Polizia) e A.S.P.I.L. (Associazione Sindacale Poliziotti Indignati e Liberi. I poliziotti sono scesi in piazza anche per le legittime rivendicazioni a proposito degli stipendi bloccati, degli straordinari non pagati, e per una revisione delle pensioni.







Come simbolo della manifestazione hanno usato una bara. Cosi è stata la spiegazione di un appartenente al Movimento Poliziotti, "la bara è stata scelta perché si cerca di far capire che, per come stanno le cose, la sicurezza è morta in Italia". Giorgio Innocenzi, Segretario Generale del CONSAP, si è dimostrato soddisfatto dell'esito della manifestazione, verranno a convocati dal Ministro degli Interni per affrontare il discorso dello sblocco del contratto della categoria. Monica Palermo

12 settembre 2013

I Granatieri di Sardegna ricordano le tragiche vicende della Divisione “Acqui” accadute nel ’43.



“Il 12 settembre alle ore 17,00, presso il Museo della Brigata “Granatieri di Sardegna” di Roma, un convegno storico – culturale sulle tragiche vicende della Divisione “Acqui” accadute nel settembre del ’43.
All’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale del Fante – Sezione di Roma Capitale, prenderanno parte alcuni figli dei militari che hanno combattuto con la “Acqui” a Cefalonia, Autorità civili e militari tra i quali il Comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna” Generale di Brigata Maurizio Ricco’, i Soci dell’Associazione ed altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Dopo l’armistizio, nei giorni dall’8 al 25 settembre, la Divisione "Acqui" a presidio delle isole greche rifiutò la resa ed ingaggiò con le preponderanti forze tedesche una lotta disperata e sanguinosa, che si concluse con l’olocausto di quasi tutti i componenti dell’Unità. 




 



La suggestiva cornice di Piazza Santa Croce in Gerusalemme e, nello specifico, il salone d’onore del Museo dei Granatieri conferiranno il giusto risalto ad un evento che racchiude in sé l’eroismo della Divisione, quello del loro Comandante Generale Antonio Gandin, alla cui memoria è intitolata la caserma dei Granatieri a Roma, nonché il valore dei Granatieri e dei “Lancieri di Montebello” che combatterono per più di 40 ore in un’estenuante difesa della Capitale dall’8 al 10 settembre.
Ancora da ricordare, il sacrificio dell’ormai disciolto 33° Reggimento Artiglieria terrestre “Acqui”, già alle dipendenze del Comando Brigata “Granatieri”, alla cui Bandiera, ora custodita presso il Sacrario del Vittoriano, fu conferita la medaglia d’Oro al Valor Militare per l’estremo sacrificio condotto a Cefalonia.
La storia e la memoria, due parole che racchiudono i valori fondanti che accomunano in un fraterno abbraccio chi, nell’adempimento del dovere, si sacrificò oltre ogni umana possibilità.”